Vision Pro sarà la migliore assicurazione per iPhone
Gli enormi costi legati a Vision Pro diventano molto più plausibili se considerati in difesa del patrimonio Apple costruito intorno ad iPhone
Per Apple si avvicina una nuova data importante, l’inizio ufficiale della sfida Vision Pro. Presentato con grande enfasi lo scorso giugno, arriverà infatti sul mercato all’inizio del prossimo anno.
Come anticipato, si tratta però di una partenza limitata al mercato interno USA. In combinazione con l’attesa e il prezzo decisamente esclusivo, una situazione pronta a sollevare numerose perplessità circa l’opportunità e la convenienza di un investimento del genere.
Portare sul mercato Vision Pro costerà circa quindici miliardi di dollari. Una cifra sicuramente importante, alla portata di pochi. A prima vista, forse anche troppi di fronte ai rischi di uno strumento per buona parte ancora da inquadrare, con tempi lunghi per una diffusione su larga scala comunque incerta e soprattutto nel momento in cui la vendita di smartphone segna il passo.
Eppure, proprio in questa ragione si può inquadrare la decisione Apple. Secondo l’analisi Counterpoint infatti, può essere proprio una mossa per difendere iPhone dai rivali ancora a lungo.
Vision Pro non manderà in rovina Apple
Per quanto strana, la chiave di lettura è in effetti completamente plausibile. Partendo dalle cifre, Apple viaggia su livelli astronomici rispetto alle previsioni di Vision Pro. Per quanto riguarda iPhone, è solo protagonista del principale contributo a un giro di affari stimato dagli analisti in 2,75 trilioni di dollari, vale a dire 2,75 miliardi di miliardi di dollari.
Numeri di fronte ai quali anche l’investimento sostenuto per Vision Pro appare sostenibile senza difficoltà anche in caso di insuccesso. In realtà però, in suo favore interviene il potenziale supporto proprio al prezioso smartphone.
La realtà aumentata, ancora più della realtà virtuale, è una delle sfide più importanti per i prossimi anni. Farsi trovare pronti al momento giusto è quindi essenziale. Se oggi resta una tecnologia al servizio di pochi, non c’è ragione per cui la situazione non possa cambiare nel giro di poco tempo.
E sul mercato esistono anche diversi produttori indipendenti, tanti, come Samsung e Huawei, investono nella realtà aumentata a supporto dei propri ecosistemi ma non solo. Quindi, se nel momento in cui l’evoluzione o la mossa azzeccata riuscissero a portare l’attenzione del grande pubblico verso la realtà aumentata, bisogna essere pronti.
Posto prenotato nella realtà aumentata
D’altra parte, Apple si può considerare anche l’esempio migliore di come creare un ecosistema. Dispositivi come Watch hanno senso solo perché iPhone e in qualche modo si rafforzano a vicenda. Vision Pro deve essere pronto a fare la stessa cosa.
Quando, è ancora presto per dirlo. Potrebbero bastare mesi e potrebbero volerci ancora anni. Sicuramente, un’evoluzione ci sarà, e un visore sicuramente innovativo, pronto anche per la realtà aumentata, significa non spingere i propri utenti verso alternative sviluppate da più tempo. Creando tra l’altro un rischioso precedente.
Non a un caso, le ultime versioni iPhone 15 stano in qualche modo preparando la strada. La possibilità di registrare video stereoscopici intende anche creare contenuti presenti su tutti gli smartphone, da sfruttare non appena Vision Pro sarà disponibile, o accessibile in una probabile versione light a pochi mesi di distanza.
In sostanza, più di una mossa azzardata, Vision Pro va inteso al momento come una sorta di polizza assicurativa per gli utenti iPhone, per garantire loro di sfruttare a dovere una novità nel momento in cui questa dovesse diventare popolare.
Di fronte ai 2,75 miliardi di miliardi di dollari, un premio assicurativo di quindici miliardi di dollari appare più che ragionevole.
Pubblicato il 31/10/2023