Meta e MediaTek insieme per la realtà alternativa degli smartglasses

Meta e MediaTek insieme per la realtà alternativa degli smartglasses






La collaborazione esclusiva tra Meta e MediaTek punta a rilanciare gli smartglasses e la realtà aumentata, ma ci vorrà tempo

Tra le poche certezze attuali del metaverso, sicuramente la risposta inferiore alle attese di Meta. Al di à delle dichiarazioni di circostanza infatti, l’attenzione mediatica e di pubblico resta ancora molto limitata a ristretta a settori di nicchia. L’azienda però non ha nessuna intenzione di arrendersi ed è pronta a rilanciare sul fronte smartglasses ripartendo da un accordo con MediaTek

Una decisione dalle diverse implicazioni. Prima di tutto, la volontà di allargare il raggio d’azione nella realtà virtuale e realtà aumentata. La diffusione dei visori Quest resta troppo circoscritta ai videogiochi e poco più, per sperare di farne una tendenza diffusa. D’altra parte, la collaborazione con Ray-Ban non è mai andata oltre le funzioni audio e foto.

I costi stabilmente alti e la carenza di applicazioni rendono la vita difficile al metaverso. Oltre forse ad aver sopravvalutato l’interesse dei potenziali utenti. Esperienze come Second Life non sembrano aver insegnato molto sulla velocità di una parabola di interesse innescata soprattutto dalla curiosità.

Un discorso simile si può applicare anche agli smartglasses. E in questo caso i tempi si sono rivelati un po’ più lunghi, la conclusione di una fase di attesa e di attese deluse è praticamente la stessa.

Meta crede ancora negli smartglasses

In questo caso però Meta intende cercare nuovi spazi e nuove opportunità, anche solo per farsi trovare pronta a un eventuale confronto diretto con Apple su Vision Pro. Per quanto non priva di rischi, la decisione è stata così abbandonare le garanzie della piattaforma Qualcomm utilizzata finora per puntare su MediaTek.

La scommessa riguarda Dimensity 9000, prima esperienza MeadiaTek nel settore di fascia alta quando si parla di realtà aumentata. Soprattutto però, ad attirare l’attenzione Meta è la prospettiva di una fornitura in esclusiva. La possibilità cioè di competere eventualmente con Apple sullo stesso livello, con un prodotto dai tratti unici.

Gli smartglasses attualmente risentono ancora di tanti limiti, non facili da superare. Alla ormai sotrica questione del proiettore, tanto ingombranti quanto poco precisi, si aggiungono autonomia , potenza di calcolo e dimensioni.

Un compito certamente non facile, presumibilmente destinato a tenere impegnate Meta e MediaTek anche per un paio di anni prima di vedere risultati concreti. D’altra parte, la certezza che quasi sicuramente in un futuro neppure troppo lontano si parlerà ancora di smartglasses.

Mossa rischiosa ma giusta

Un aspetto sottolineato anche da GlobalData, sostanzialmente favorevole all’accordo. Meta infatti acquisisce in questo modo la possibilità di intervenire direttamente nella progettazione MediaTek, per realizzare quello che alla fine si rivelerà in pratica un chip dedicato.

Per lo stesso produttore di microprocessori, la possibilità di intaccare il dominio Qualcomm nel settore e allargare le proprie competenze.

In queste condizioni però, manca un elemento fondamentale. Una collaborazione tra Meta e MediaTek chiusa a terzi, significherà anche molto probabilmente prodotti dal prezzo ancora elevato, rischiando quindi di ritrovarsi ancora una volta al punto i partenza.

Pubblicato il 21/11/2023


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