La sfida Vision Pro parte da lontano e durerà a lungo
Aperte le prenotazioni per le vendite di Vision Pro negli USA. Acquistare il visore Apple, sarà lungo, complicato e costoso
Siamo ormai prossimi al momento decisivo per l’inizio della sfida Vision Pro. Non tanto per la messa ufficiale in commercio del visore dopo mesi dalla presentazione ufficiale, alla quale il mercato europeo farà da spettatore, quanto per valutare la reazione del pubblico di fronte a un prodotto diverso da tutti gli altri finora proposti da Apple.
Oltre al prezzo di 3.499 dollari, è la natura del dispositivo a cambiare completamente. Non si parla di prodotti dall’utilizzo immediato, da un prezzo comunque accessibile per una parte consistente di utenti, ma di uno strumento nuovo, accessibile a pochi e soprattutto più complesso da utilizzare.
Al punto da aver speso le ultime settimane nell’allestire un paio di postazioni dedicate per ogni Apple Store, dove il cliente su appuntamento può dedicare tutto il tempo necessario alla pratica e alle necessarie regolazioni dedicate. Un altro spazio invece, sarà dedicato a un esemplare in esposizione, ma senza possibilità di provarlo.
Disponibile solo su appuntamento
Tutto questo inizierà esattamente oggi, con la possibilità di fissare l’incontro, per ottenerlo a partire dal 2 febbraio. Un visore per la realtà virtuale o aumentata, non è già facile da utilizzare di suo. Le caratteristiche particolari di Vision Pro rendono la situazione ancora più delicata. La fascia posteriore va regolata in base alla dimensione della testa. Anche i due proiettori vanno sistemati con precisione a seconda della distanza focale. In più, vanno considerati eventuali difetti della vista da correggere.
Anche un minimo errore, può rendere praticamente inutilizzabile il visore, oltre a vanificare la spesa. Meglio quindi dedicare al singolo cliente tutto il tempo e l’attenzione del caso. Indicativamente, si parla di almeno venticinque minuti a testa. Anche perché con Vision Pro Apple si gioca una fetta importante si reputazione
Prima di tutto, verrà eseguita una scansione della faccia dell’utente, necessaria a stabilire quali siano la fascia posteriore e l’imbottitura anteriore adatte, oltre a stabilirne le misure. Al quale eventualmente aggiungere la regolazione per correggere la vista. Solo dopo questa procedura, il commesso specializzato sarà in grado di assemblare sul posto Vision Pro e consegnarlo finalmente al temerario cliente.
A quel punto però, bisogna passare alla seconda fase, la formazione. L’impiegato dovrà spiegare e mostrare le regolazioni del caso, dal controllo visuale a quello gestuale, oltre naturalmente a come indossarlo correttamente.
Per concludere, l’utente eseguirà un test di fronte al personale Apple, così da verificare la correttezza di tutte le nozioni trasferite. Una serie di foto e video, tradizionali e 3D, e il test per il controllo di PC e altri dispositivi permetteranno di valutare la correttezza di tutti i passi precedenti. All’occorrenza, da ripetere tutti o in parte.
Il primo passo di un lungo cammino
L’arrivo sul mercato di Vision Pro sarà interessante per un altro aspetto, le applicazioni vere e proprie, oltre a quelle di base fornite da Apple. Qua infatti, con buona probabilità i giocherà buona parte delle fortune per il dispositivo. Se saranno realmente innovative e accattivanti, le probabilità di successo naturalmente aumenteranno, in proporzione anche al relativo prezzo.
Secondo quanto trapelato dai primi addetti Apple dopo il corso di formazione direttamente a Cupertino, un punto fondamentale sarà assicurare il comfort del visore. Diversi infatti, hanno accusato un evidente affaticamento della testa già dopo una mezzora di utilizzo. Praticamente, neppure la metà di un film.
Curiosità a parte, sicuramente si parlerà di Vision Pro per diverso tempo, a prescindere dalla natura dei giudizi. Quanto serve a Apple per valutare la situazione e impostare la strategia per i prossimi anni. La versa sfida del visore infatti, si gioca nel tempo su un terreno sicuramente sempre più importante in futuro, e al momento la sensazione non è tanto di voler stupire il mercato con le vendite, ma acquisire esperienza necessaria a conquistare la posizione.
Pubblicato il 19/1/2024