Comode e sicure, le Suunto Sonic sono musica per le orecchie
La scommessa Suunto sulla tecnologia a conduzione ossea si rivela una scelta vincente, ribadita dalle Sonic. Non solo per chi fa sport
Nel mondo degli auricolari e sistemi audio total wireless in generale, negli ultimi anni la novità principale è stata la tecnologia di cancellazione attiva del rumore con le relative interpretazioni. In pochi invece, finora si sono soffermati su un’altra prospettiva altrettanto interessante, in grado di rivoluzionare il principio stesso di ascolto. La conduzione ossea è infatti un’alternativa tanto innovativa quanto promettente. Tra i primi a crederci c’è un nome tra i meno scontati.
Suunto infatti ha deciso di affrontare il settore audio proprio partendo da questa tecnologia e, dopo il debutto affidato al modello Wing, le Sonic sono un risultato sicuramente interessante, in linea con l’attenzione a chi pratica sport e indice di un’attenzione costante all’innovazione.
Il risultato è apprezzabile sotto tutti gli aspetti. Su alcuni dettagli il margine di intervento non manca, ma per essere ai primi passi in un nuovo settore è un ottimo punto di partenza. Non a caso, l’attenzione sul fronte audio è dedicata esclusivamente alla conduzione ossea.
Un suono più naturale
Rispetto alle soluzioni ormai tradizionali, in questo caso l’auricolare non deve essere inserito all’interno dell’orecchio. Si appoggia invece nelle immediate vicinanze in prossimità della tempia, in questo caso sfruttando un archetto. Durante la riproduzione, all’esterno la percezione del suono è minima, perché l’audio vero e proprio viene trasmesso appunto attraverso le ossa con delle opportune vibrazioni.
Qualcosa di simile a quanto si vede comunemente su degli altoparlanti, appoggiando un dito sulla membrana e assorbendone i piccoli movimenti. Questo comporta diversi vantaggi, a partire da una maggiore libertà di ascolto.
La soluzione infatti, non occupa il canale uditivo e quindi non isola dall’ambiente circostante. Quando si tratta di sport all’aperto, corsa e bicicletta prima di tutti, ma anche nuoto grazie a una elevata resistenza all’acqua delle Sunto Sonic, è un aspetto fondamentale in fatto di sicurezza.
D’altra parte, diventa necessario trovare un sistema diverso di ancoraggio. Negli auricolari tradizionali, la differenza di pressione creata dal tampone inserito nella cavità contribuisce alla tenuta. Con la conduzione ossea, questo non è naturalmente possibile. La soluzione in questo caso è un sottile archetto a unire gli auricolari.
Nella pratica, più comodo e pratico di quanto posa sembrare a prima vista. Una volta indossato infatti, il rivestimento in silicone li mantiene stabili, mentre l’interno in titanio contribuisce a un peso di 31 grammi, al quale ci si abitua in fretta.
Diversi per ascoltare, diversi da indossare
Anche perché alla prova dei fatti, l’ascolto risulta effettivamente di buon livello. In particolare, molto più naturale rispetto all’isolamento a volte eccessivo degli auricolari che sigillano completamente l’orecchio e amplificano i rumori provocati per esempio dal respiro intenso tipico di uno sforzo fisico.
A voler chiedere qualcosa di più sul fronte estetico, si può pensare a un archetto regolabile. La misura unica è come prevedibile pensata anche per i diametri maggiori. Per chi ha la testa meno grande, all’inizio può sentirsi una certa sensazione di presa poco stabile.
Si tratta però appunto solo di una sensazione, perché la curva superiore all’esterno del padiglione auricolare in realtà si adatta molto bene, e serve poco prima di potersi concentrare solo sulla musica.
Anche per quanto riguarda i comandi, la scelta delle Suunto Sonic è all’insegna della praticità. Per quanto sicuramente intrigante, durante la pratica sportiva l’interfaccia touch non è necessariamente la via più comoda. In questo caso, la superficie più ampia e più sottile della conduzione ossea ha permesso di integrare dei piccoli pulsanti.
Praticamente invisibili al primo sguardo, si rivelano in realtà in posizione ideale durante l’uso. In particolare, quello principale sulla parte esterna, utile per gestire la riproduzione e le chiamate. Un po’ più complicati da azionare invece, quelli per il volume e l’accensione, minuscoli e ravvicinati. Serve quindi un po’ di pratica, ma difficilmente si rivelerà fonte di problemi.
In alternativa, per le regolazioni più generiche, si può fare affidamento sull’app Suunto, la stessa utilizzata per gli smartwatch e relative attività, dove le Sonic trovano uno spazio dedicato. Non è bene chiaro perché sia comunque necessario attivare la localizzazione, ma una volta connesse sono disponibili alcune regolazioni di base, tra cui la modalità di ascolto. Interessante la possibilità di collegare due dispositivi di riproduzione in simultanea. Per esempio, smartphone e PC, così da passare da una chiamata telefonica a una videoconferenza, senza interventi manuali.
Vale la pena di provare
Alla fine non sarà comunque necessario molto tempo prima di apprezzarne a tutti gli effetti i vantaggi. Superata qualsiasi esitazione per cambiare modo di ascoltare musica e indossare degli auricolari, emergono sicuramente le differenze.
La naturalezza del suono e la sensazione di affidabilità nel non rischiare di perdere un auricolare o doverli continuamente aggiustare, si fanno subito apprezzare. Così come la praticità, senza troppe complicazioni nel gestire i comandi.
Innovazione e qualità dei materiali hanno inevitabilmente qualche ripercussione anche sul prezzo. Suunto Sonic costano 149 euro. A prima vista, superiore alla media dei classici auricolari, ma a conti fatti perfettamente in linea con le caratteristiche tecniche, i materiali utilizzati e soprattutto quella parte non trascurabile di innovazione molto ben sfruttata. Per i più coraggiosi, in alternativa al classico nero, c’è anche un’originale tonalità lime.
Pubblicato il 6/3/2024