Gli smartwatch Fitbit a rischio personalizzazione

Gli smartwatch Fitbit a rischio personalizzazione






Il supporto Fitbit segnala una scadenza per la possibilità di scaricare app e quadranti su Versa e Sense

Per i possessori di alcuni dispositivi Fitbit, interessati a personalizzare il proprio smartwatch, sono in arrivo brutte notizie. Almeno per il momento infatti, a partire da giugno 2024 si prospetta una sospensione per l’utilizzo di app e quadranti prodotti da terzi

La situazione riguarda solo i più recenti Versa 4 e Sense 2. Alla base della decisione, problemi di conformità con la regolamentazione Europea, indicando genericamente l’area economica, non necessariamente coincidente con l’ambito UE, senza però al momento entrare nel dettaglio.

Novità preoccupante, tenuta in disparte

Anche perché, più di una notizia ufficiale si tratta di una nota inserita nelle pagine di supporto all’interno del sito Web Fitbit. Per di più, senza fornire indicazioni più precise sulla normativa in questione. Il rischio concreto, per molti è quindi trovarsi da un giorno all’altro con problemi a visualizzare dati o avviare applicazioni.

Già in passato, il catalogo di Fitbit è stato più volte privato di alcune app. Altre invece, come Spotify e Deezer sono state rimosse probabilmente per la scarsa praticità; serviva comunque almeno in parte agire via smartphone, ma anche in seguito alla decisione di rimuovere la connessione Wi-Fi.

Per il momento quindi, si parla solo di una specie di allerta. Non è infatti chiaro se l’intervento sarà limitato alla possibilità di download, oppure riguarderà anche tutti i quadranti e le app già scaricate e attive.

Gli smartwatch cambieranno faccia

Per i primi in particolare, l’impatto potrebbe essere importante. Il quadrante è infatti una delle personalizzazioni più sfruttate e per la maggior parte si tratta di grafiche di terzi. Non renderle più accessibili significherebbe rendere la vita difficile, e di conseguenza scontentare, una buona fetta di utenti.

Un altro punto da chiarire è come la decisione riguardi solo i due smartwatch di ultima generazione. Per quanto sicuramente in misura minore, l’intervento dovrebbe infatti interessare anche gli smartband. Google invece, assicura come per il momento i vari Charge 5 o Inspire 3 non siano coinvolti. Esclusi, anche gli smartwatch a macchio Google, i Pixel Watch.

D’altra parte, l’etrema discrezione ocn cui al momento viene trattata la notizia, lascia qualche spazio per essere ottimisti. Una mossa del genere può infatti essere frutto anche di una decisione improntata alla prudenza, di fronte all’esigenza di adeguarsi per tempo a nuove normative.

Pubblicato il 25/3/2024

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