La visuale Snap sugli Spectacles è sempre più nitida
Più potenza e qualità video nella quinta generazione degli Spectacles, gli smartglasses Snap più funzionali di belli
Tra i più convinti sostenitori del potenziale della realtà aumentata e degli smartglasses, Snap ribadisce il proprio interesse con la quinta generazione degli Spectacles, modello tra i più longevi del settore. Soprattutto, tra i pochi capace comunque di durare nel tempo nonostante riscontri dal mercato sempre tiepidi.
Rispetto ai rivali, un modello pensato per un utilizo molto più mirato, l’integrazione e il supporto al proprio social network, ma comunque un progetto sempre interessante e da seguire.
Il lavoro di messa a punto probabilmente sarà ancora lungo, ma i risultati raggiunti da Snap sono sicuramente degni di attenzione. I nuovi Spectacles hanno sì sempre un peso non trascurabile di 226 grammi, comunque di gran lunga inferiore a quello di un visore.
Per quanto riguarda forme e design invece, difficile pensarli come oggetto da esibire. Si parla infatti di dimensioni importanti, all’apparenza troppo per pensare di diventare un accessorio da indossare a lungo.
Il social network con una visuale in più
Un paragone proposto dalla stessa azienda, utile anche a rivelare la vera natura attuale degli smartglasses. Non tanto destinati a un utilizzo regolare durante una giornata, ma alternativa sicuramente più pratica.
I nuovi smartglasses riescono comunque a integrare il proiettore per la realtà aumentata, ma anche quattro fotocamere, importante per la qualità delle scene visualizzate e il riconoscimento dei movimenti.
In parte, questo grazie a dei nuovi microproiettori a cristalli liquidi degli schermi in silicio, mentre le guide d’onda permettono di visualizzare le immagini proiettate senza bisogno di calibrazioni o adattamenti personalizzati, tipici di tanti visori.
Optical Engine, il cuore del sistema, offre un campo visivo di 46 gradi con una risoluzione di 37 pixel per grado, equivalente a visualizzare un display da 100” a tre metri di distanza. Inoltre, la luminosità della realtà aumentata viene adattata in automatico all’illuminazione dell’ambiente circostante.
Più potenza, meno autonomia
Un altro punto delicato degli smartglasses è la potenza di calcolo necessaria a garantire prestazioni all’altezza delle attese. Ingombro, consumo e calore prodotto possono diventare problemi. La soluzione individuata da Snap passa per un’architettura a doppio chip con due processori Snapdragon di Qualcomm.
Permette di suddividere il carico di elaborazione tra i processori, ottimizzando le prestazioni complessive, riducendo il consumo energetico, e lavorando in sinergia con le camere a vapore in titanio per ottimizzare la dissipazione del calore.
Inevitabile però qualche ripercussione sull’autonomia. Se un classico visore può contare su più spazio per la batteria, negli smartglasses il compromesso è sicuramente più difficile. Nel caso degli Spectacles, non si va infatti oltre i 45 minuti di utilizzo continuo.
Pubblicato il 15/19/2024