I fantastici quattro della realtà aumentata pronti alla sfida
Il futuro della realtà aumentata, con smartglasses e visori, è in mano a quattro nomi, non tra i più popolari, ma sicuri protagonisti
Nel mondo della realtà aumentata al momento mancano ancora i grandi nomi in grado di indurre la svolta in un settore ormai da tempo alla ricerca di quella spesso definita la killer-application, l’applicazione in grado di attirare l’attenzione generale e provocare la relativa impennata di interesse, e conseguenti ripercussioni sulle vendite.
Ci sono però alcune aziende specializzate, il cui lavoro è sicuramente da seguire, sia per quanto già dimostrato sul campo sia per la possibilità di essere le prime a raggiungere il risultato.
Farsi in quattro per una missione
ABI Research ne ha individuate quattro, un paio della quali piuttosto note per l’impegno profuso ormai da tempo nel rendere accessibile e utile a tutti la realtà aumentata. A partire dagli smartglasses sviluppati da Kura Technologies e da Xreal, ma anche le tecnologie TriLite e Varjo.
La prime due, già protagoniste di soluzioni presenti sul mercato. Le altre, probabilmente meno note ma altrettanto importanti per il livello della ricerca. Se Kura Technologies può vantare un modello di smartglasses tra quelli con i display di migliore qualità visiva, pensato soprattutto per il mondo professionale, Xreal sta dimostrando la possibilità di realizzare versioni a prezzi più accessibili. Dal canto suo, TriLite è tra le più avanzate nello sviluppo del proiettore, il nodo cruciale degli smartglasses per dimensioni e prestazioni. Varjo infine, applica principi simili, ma ai visori, rivelandosi interessante alternativa.
Dal quadro ABI Research scaturisce anche un quadro molto più dinamico di quanto si possa pensare. L’interesse per la realtà aumentata resta alto e una soluzione pratica e concreta, oltre al pur futuristico ma poco realistico Vision Pro, è ormai prossima.
Una realtà aumentata più reale
I primi risultati iniziano a vedersi. Non a caso, Xreal detiene al momento circa la metà nelle vendite di smartglasses, grazie proprio a un modello compatto, paragonabile a dei comuni occhiali per ingombro e linee, ma senza rinunciare alla qualità delle immagini sovrapposte alla scena reale.
Sicuramente un mercato ancora limitato e insufficiente a garantire stabilità per chi investe, ma dal potenziale sicuramente interessante, dove l’esito più prevedibile, del primo grande marchio pronto a scendere in campo con una soluzione in grado di dettare legge, non è per nulla scontato.
Come dimostra Kura Technologies, riuscendo già a spostare l’asticella sul fronte delle prestazioni. Oltre a competere sul fronte della qualità, il rispettivo display ha raggiunto un altro importante traguardo, allargare la visuale a un campo di 150°.
Piccolo è meglio
Resta però una soluzione ancora troppo grande e quindi non necessariamente pratica. Per chi non cerca visibilità a tutti i costi, anche troppo. Per questo, è importante il lavoro TriLite, il cui display trova praticamente posto sul profilo della stanghetta, rivelandosi quasi invisibile se non a poca distanza.
Da non trascurare infine anche il progetto Varjo, il cui visore è sicuramente innovativo. Si parla a tutti gli effetti di realtà aumentata. Senza le ambizioni Vision Pro di rivoluzionare la vita quotidiana, ma offrendo un’interpretazione sicuramente originale di realtà aumentata in contesti chiusi, e non solo per intrattenimento.
Se e quando arriverà la tanto attesa svolta degli smartglasses come dispositivo da utilizzare tutti i giorni, con buona probabilità, sarà grazie a uno di questi quattro nomi. Da non escludere, destinati anche per questo a diventare presto parte di qualche marchio più noto, ma in ogni caso da ricordare come protagonisti in un settore da tempo alle prese con troppe difficolità.
Pubblicato il 23/10/2024