Samsung pronta a prendere le misure allo smartring
Un brevetto Samsung descrive la possibilità di uno smartring regolabile, senza interferire con praticità e rigidità del dispositivo
Sembra fare sul serio Samsung in tema di smartring. Una delle prossime molto probabili nuove frontiere del mondo wearable sul quale al momento l’azienda sta investendo più dei diretti rivali.
Un settore ancora agli inizi, in mano a marchi specializzati a partire da Oura e RingConn, dove però l’entrata in campo dei grandi nomi sembra ormai prossima.
Anche perché le premesse sembrano decisamente interessanti, grazie alla possibilità degli smartring di tracciare attività e parametri corporei in modo decisamente più pratico e continuo rispetto agli smartwatch. In modo particolare, di notte quando spesso il dispositivo da polso è in carica oppure poco pratico da indossare.
Nella scia Samsung si sono già mosse anche Apple e Xiaomi, segnale di quanto la partita sia considerata interessante. Il nuovo prossimo ingresso nella famiglia Galaxy però, al momento sembra più avanti per evoluzione e investimenti.
Smartring a misura di utente
Come conferma la successione di brevetti per sviluppare il concetto di smartring. Il più recente, indica un interessante passo avanti, del tutto inedito. Mirato a risolvere un punto delicato quando si parla di anelli.
Invece di predisporre una serie di misure per andare incontro a ogni tipo di utenza, lo smartring Samsung sembra avrà un originale sistema per regolare la larghezza. Una sorta di cinturino, ma del tutto invisibile all’interno, e senza compromettere la rigidità del dispositivo.
Il progetto è descritto in una richiesta di brevetto presentata al South Korean KIPRIS. Un soluzione pensata anche per chi per qualsiasi ragione, nel corso della giornata debba affrontare variazioni nella misura del dito. Per effetto per esempio di variazioni di temperatura, attività fisica, o qualsiasi altra situazione dalla quale possa scaturire un disagio per un anello troppo largo o troppo stretto.
La sfida attesa anche in Italia
Un interessante passo in avanti in un settore dove gli spazi per distinguersi sono veramente ridotti. A parte piccoli dettagli sulle linee, forme e dimensioni per forza di cose sono molto simili tra loro. Così come le funzioni proposte, per quanto precise, limitate a tracciamento e monitoraggio.
Dalla parte di Samsung, così come presumibilmente dai progetti Apple, Xiaomi, la possibilità di aggiungere un nuovo tassello al proprio ecosistema, offrendo così integrazione e analisi a un livello maggiore.
Restano ora da valutare due aspetti. Prima di tutto, se il brevetto si tradurrà subito in una caratteristica effettiva dello smartring Samsung, oppure se resterà solo una dimostrazione di capacità di innovare o sarà valutata per un modello successivo. Inoltre, se e quanto anche l’Italia riceverà maggiore attenzione nella proposta di questi wearable, a partire da prezzi più accessibili, rispetto a quello attuale di 449 euro.
Pubblicato il 28/10/2024