Lunga vita ai wearable, grazie a salute e intelligenza artificiale

Lunga vita ai wearable, grazie a salute e intelligenza artificiale

La varietà permette al mondo wearable di continuare a crescere. Nella scia di auricolari e smartwatch, pronti per la sfida su IA e Salute

La varietà del mondo wearable è al momento una delle ragioni grazie alle quali il settore riesce tutto sommato a reggere ritmo di crescita sempre più impegnativi anche in un periodo dove molti altri prodotti invece arrancano.

In periodi, anche recenti, dove le vendite parziali hanno registrato dei cali, nel complesso il settore riesce comunque a progredire. Secondo MarketsandMarkets, in misura neppure tanto trascurabile. Si parla infatti di vendite complessive nel 2024 pari a 70,30 miliardi di dollari.

Un cifra ormai importante, dove di conseguenza la crescita appare più impegnativa. Incoraggianti quindi le prospettive di avere di fronte ancora almeno cinque anni di novità e interesse di buon livello. Le stime per il 2029 indicano infatti quota 152,82 miliardi di dollari. Vale a dire, un aumento del 16,8% all’anno.

Per buona parte, di parla sempre di auricolari e cuffie prima di tutto, ma anche dei sempre più ricercati e sofisticati smartwatch, per tutti i gusti e per tutte le tasche. Al loro fianco però, si allarga il numero di proposte.

Un mondo in movimento dietro auricolari e smartwatch

Anche se numericamente sicuramente meno rilevanti per il momento, wearable come gli smartring e gli smartglasses mantengono comunque un potenziale ancora elevato, quasi tutto da esprimere. I primi in particolare, pronti a una larga diffusione, con tempi e modalità legati soprattutto alle strategie commerciali dei produttori, mentre gli smartglasses restano alla ricerca di una combinazione ottimale tra funzionalità e praticità, ormai non più così lontana.

A questi si affiancano inoltre i caschi smart, settore di nicchia ma sicuramente promettente, così come l’abbigliamento smart, alle prime fasi nella ricerca da molto promettente. Oltre a dispositivi medici potenzialmente destinati a cambiare il meglio il destino di tante persone, a partire dagli esoscheletri.

Un mercato per i soliti noti

I nomi in campo sono praticamente quelli noti. In questo periodo, il numero di startup o aziende specializzate è in netta diminuzione. Segnale forse di un rallentamento nella creatività ma al tempo stesso indice di grande interesse per chi ha tutti i mezzi in grado di favorire la diffusione di un wearable.

Al fianco di Apple e Samsung ci sono infatti anche Sony, Huawei, LG, Lenovo, Microsoft, Meta, Google, Amazon, Xiaomi, e Oppo. Tutti protagonisti, anche se per molti non solo, nel mercato consumer, quello dove al momento i wearable raccolgono il maggiore interesse.

D’altra parte, intrattenimento, sport e moda restano i motivi principali dell’attenzione rivolta ai wearable. Le stesse in grado di favorire il ricambio per chi ne ha già uno, e sostenere quindi una crescita del mercato nel tempo.

Aspettando l’intelligenza artificiale

Inoltre l’evoluzione prosegue senza sosta. Sensori più piccoli con maggiori prestazioni, consumi ridotti e nuove funzionalità, tengono alto l’interesse del pubblico. In diversi casi, con la possibilità di acquisti coordinati per accessori e altri dispositivi. Non si parla solo di iPhone con Apple Watch, anche Samsung e Xiaomi stanno spingendo molto in questa direzione, nel tentativo di attirare utenti all’interno del proprio ecosistema.

Le prossime sfide sono già chiare. I progressi nel campo della salute sono ormai all’ordine del giorno. Sempre più wearable infatti, sono considerati affidabili nel contesto di diagnosi mediche e assistenza. L’aumento dell’autonomia lascia via libera a strumenti di interazione vocale più naturali, ma soprattutto al potenziale dell’intelligenza artificiale, tutto da scoprire.

Pubblicato il 12/11/2024

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