Nel 2025 di Meta più smartglasses e meno realtà virtuale
Grazie all’Intelligenza Artificiale, Meta è pronta ad aggiungere nuove funzioni agli smartglasses Orion, senza rinunciare al Metaverso
Anche se il successo del Metaverso è ben lontano dalle previsioni, per Meta non significa rinunciare al progetto. Ambizioni confermate di recente dal progetto Orion, non più puntando sul visore, ma seguendo invece la strada degli smartglasses.
Qualcosa in grado di contrastare il percorso Apple di Vision Pro, altrettanto faticoso, seguendo tuttavia una strada diversa. Realtà mista e Intelligenza Artificiale restano in ogni caso i pilastri su cui costruire il nuovo progetto.
Al riguardo, sono interessanti alcune riflessioni di Andrew Bosworth, chief technology officer and head of reality labs di Meta, utili anche per un bilancio di fine anno di una tecnologia sempre alla ricerca della chiave per il successo, ammesso ce ne sia una.
La realtà virtuale dovrà attendere
Un primo punto importante è il cambio di visione, almeno parziale. Nel futuro ci sarà meno realtà virtuale vera e propria e più realtà aumentata o mista. In pratica, meno investimenti sui visori e più sugli smartglasses. O meglio, una maggiore velocità di evoluzione per questi ultimi.
Una strada probabilmente ancora piuttosto lunga, ma dove finalmente si vede qualcuno imboccare una direzione ben precisa. Il prossimo anno infatti, è indicato come il momento per un importante salto di qualità Meta nel mercato smartglasses.
Forte dell’esperienza maturata grazie alla collaborazione con Ray-Ban, i primi riscontri hanno fornito indicazioni utili per lo sviluppo futuro. Dal punto di vista Meta, i visori manterranno comunque uno spazio di crescita interessante come alternativa o evoluzione al computer fisso o all’intrattenimento domestico.
Gli smartglasses come previsti dal progetto Orion, intendono invece rivolgersi a un utilizzo in mobilità. In pratica, la stessa differenza tra um desktop e un notebook o lo stesso smartphone. Per questo, è importante una fase di test sul campo, già avviata da qualche tempo anche per Orion.
Prima di tutto, per testarne praticità e autonomia, punti deboli di Vision Pro, ma anche per capire come riuscire a ridurne forme e peso, e su quali funzionalità dedicarsi.
Precedenza all’Intelligenza Artificiale
Il punto debole resta sempre la realtà aumentata, intesa come proiettore di immagini sulle lenti, aggiuntive alla scena reale. Fonte principale di ingombro e consumo e per questo ancora per qualche tempo prerogativa dei visori Quest. Sul fronte smartglasses, la priorità Meta al momento resta rivolta verso l’Intelligenza Artificiale, i cui vantaggi sono molto più legati al software.
Al riguardo, Meta ha le idee abbastanza chiare. Il prossimo passo per gli Orion potrà contare su un assistente vocale con diverse funzioni interessanti Grazie a un hardware disegnato su misura, gli smartglasses potranno offrire un nuovo livello di supporto.
Dietro la prevedibile lettura di messaggi o interazione vocale per ricerche, si potrà presto parlare di traduzione simultanea o indicazioni dinamiche legate all’attività in atto. Inoltre, con una connessione dieratta anche a Shazam per asoltare musica. Con miglioramenti anche sul fronte foto e video, per migliorare modalità e qualità delle riprese.
Questo non significa naturalmente accantonare la realtà aumentata, al momento però rivolta soprattutto alla linea Quest, per aumentare il livello di interazione. Per esempio, con la possibilità di diventare protagonista di un video musicale insieme ai propri beniamini. Con la speranza non ancora delusa di un futuro per il Metaverso.
Pubblicato il 18/12/2024