Nella trama Sweet il tessuto smart non si costruisce, si stampa
Grazie a dei ricercatori inglesi si potrà ottenere un tessuto smart stampando i sensori, a vantaggio di praticità, efficienza e sostenibilità
Una delle frontiere ancora quasi tutte da esplorare nel mondo wearable è l’abbigliamento intelligente. O meglio, un tessuto smart in grado di agire da sensore nei punti più adatti a rilevare parametri come frequenza cardiaca, respirazione o temperatura, con la dovuta precisione.
Un campo di studio non nuovo, dove però finora non si è ancora vista una soluzione completa sotto ogni punto di vista. Dove oltre alla tecnologia siano garantite anche praticità, comodità affidabilità e, nel caso del progetto Sweet sviluppato da un team di ricercatori inglesi, anche la sostenibilità.
Fino a oggi, l’attenzione nel tessuto smart si è rivolta soprattutto al mondo dello sport. L’orientamento di Sweet, al momento è invece rivolto maggiormente alla salute e alla Sanità, come possibilità di garantire l’assistenza a un maggior numero di persone senza impegnare direttamente il personale medico è coprire anche le zone più impervie.
Il sensore va in stampa
La strada dei ricercatori inglesi è diversa rispetto a quelle seguite finora. Dove in precedenza i risultati migliori in termini di affidabilità si sono ottenuti cercando di integrare fibre conduttrici all’interno dei tessuti, ora si a punta inserire la conduttività, e quindi i sensori, direttamente nel materiale.
La soluzione è stata trovata a monte. Buona parte dei tessuti, oggi viene stampati, e proprio qui Sweet trova lo spunto per affrontare la questione. La conduzione del tessuto smart viene infatti affidata a una miscela a base di grafene, inserita nella formulazione di un inchiostro da stampa.
Questo permette prima di tutto di non dover cambiare drasticamente il processo produttivo, ma semplicemente adattare i macchinari, nel caso specifico serbatoi e testine di stampa, alle caratteristiche del nuovo inchiostro.
Il wearable veste a perfezione
Una volta completata questa fase, il tessuto smart rappresenta uno elemento di un materiale stratificato, non tanto diverso da quelli già in commercio. Oltre garantire la vestibilità, gli altri strati garantiscono la necessaria protezione. Mentre la possibilità di inserire i sensori attraverso la stampa, non compromette la vestibilità, conservando però la naturale flessibilità.
I ricercatori sono riusciti a dimostrare la validità di Sweet nel monitoraggio delle temperatura corporea, ma anche per l’esecuzione di un ECG, con l’attenzione al momento rivolta a cucire un paio di guanti. Più in generale, una delle prospettive più interessanti è la possibilità di realizzare indumenti su misura, più pratici da indossare a lungo, ma anche più affidabili dal punto di vista delle registrazioni.
C’è un altro aspetto tenuto in forte considerazione dagli scienziati inglesi. Il tessuto smart così concepito, è anche particolarmente sostenibile. Proprio per l’assenza di elettrodi fisici, si parla infatti di un materiale completamente riciclabile o compostabile, riducendo così il costo del ciclo di vita completo.
Pubblicato il 5/2/2025