L’idea Neuranics mostra i muscoli nella sfida dei sensori

L’idea Neuranics mostra i muscoli nella sfida dei sensori

Sfruttando la magnetoresistenza, il sensore Neuranics legge i movimenti e apre la strada a una nuova generazione di wearable

Sulla scia del clamore sollevato da Vision Pro, il riconoscimento gestuale è entrato in una fase di maggiore attenzione. Un tema sicuramente non nuovo, dove nonostante il basso riscontro del visore Apple, il potenziale resta intatto.

Un passo importante nella ricerca arriva dalla Scozia, dove Neuranics sta studiando un approccio diverso alla questione, puntando sulla magnetoresistenza a tunnel. Un fenomeno osservato relativamente di recente, ma già applicato a diversi settori, primo tra tutti la memorizzazione dei dati.

In estrema sintesi, in un sensore a magnetoresistenza a tunnel è utilizzato uno strato di isolamento non magnetico di livello nanometrico estremamente sottile, inserito tra due strati ferromagnetici. Gli elettroni attraversano uno strato isolante passando da uno strato ferromagnetico all’altro.

Come muovi un muscolo, Neuranics se ne accorge

Da qui, è possibile ricavare informazione sulla base dei cambiamenti di resistenza dettati dalle forze indotte. Nel caso Neuranics, utili per interpretare dei movimenti attraverso un sensore a Magnetomiografia, capace cioè di reagire di fronte ai segnali magnetici prodotti dal movimento muscolare, per quanto piccoli in valore assoluto.

Dal punto di vista dell’utente, l’importante è naturalmente il risultato. Significa poter andare oltre gli attuali sensori di movimento esterni, come nel caso delle prime console, o di quelli attualmente inseriti in smartwatch o visori, in grado di interpretare uno spostamento attraverso un giroscopio o analizzando l’ambiente circostante.

Pronti a cambiare il mondo wearable

In questo caso, si può ottenere una lettura più dettagliata del movimento naturale, quello operato dal muscolo, e arrivare a un maggiore livello di precisione anche quando si parla di monitorare parametri di salute.

Non a caso, al momento Neuranics ha individuato due campi di applicazione principali sui quali concentrarsi, la realtà aumentata e dispositivi dedicati al mondo della salute.

Di tempi precisi per vedere qualche risultato concreto, è ancora presto per parlarne. Il sensore deve infatti essere testato sul campo in applicazioni a portata di mercato. Nonostante le dimensioni siano già state portate a livello di un wearable, deve trovare posto in un dispositivo.

Il riconoscimento ottenuto al CES 2025 è sicuramente un passo importante, serve ora la collaborazione, o l’interesse di qualche produttore interessato a scommettere su Neuranics per una nuova generazione di visori o smartwatch .

Pubblicato il 17/1/2025

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