Wearable e intelligenza artificiale, Samsung da il via alla sfida
Samsung pronta a dettare una svolta nel mondo wearable, sfruttando l’intelligenza artificiale per analisi personalizzate e prevenzione
Finora sfruttata solo per indicazioni generiche per l’analisi di attività fisiche o piani di allenamento, l’intelligenza artificiale si appresta a diventare protagonista sui wearable anche per quanto riguarda l’importante sfida sulla salute. Almeno, questa è l’intenzione a breve di Samsung.
Una svolta importante, a partire dal protagonista dell’annuncio, una figura importante nell’azienda coreana, quale Hon Pak, senior vice president and head of digital health team, mobile eXperience business. Un tentativo di anticipare i rivali, a partire da Apple, in un settore strategico per i prossimi anni.
Molto conosciuta sul fronte generativo, in realtà il grande potenziale l’intelligenza artificiale è sul fronte dell’analisi e delle previsioni. Il supporto a diagnosi o l’assistenza in fase di terapia è una prospettiva reale. Dove però, il margine di errore deve essere minimo, se non nullo.
Samsung pronta con la prima mossa
Per questo, al di là dell’annuncio, la stessa Samsung ci tiene a precisare di essere sì pronta a sfruttare l’intelligenza artificiale, ma non ancora a livello medico. Un percorso simile alle prime funzioni proposte dai wearable, sempre più spesso oggi prese in seria considerazione dal personale sanitario.
Il primo risultato evidente sarà sulla stima di Energy Score, Punteggio Energetico nella versione italiana. Un nuovo algoritmo, effettuerà una valutazione dei livelli di energia fisica e mentale, combinando gli indicatori su analisi del sonno, andamento frequenza cardiaca e attività, rielaborando i dati accumulati nel tempo.
Ai quali aggiungere un salto di qualità per quanto riguarda quelle informazioni in genere trascurate sugli smartwatch, soprattutto perché da inserire manualmente. Stimolando l’utente a gestire meglio anche i dati su alimentazione o condizione emotiva, l’obiettivo Samsung è sfruttare l’intelligenza artificiale per raggiungere un livello di informazioni più personalizzate e reattive. Capaci cioè di adattarsi più rapidamente alle varie situazioni nel corso di una giornata.
Prevenire per non dover curare
Il maggiore passo avanti però, è atteso sul fronte della prevenzione. Uno dei limiti maggiori degli smartwatch attuali quando si parla di rilevare potenziali sintomi, sono i troppi falsi allarmi. Frutto i algoritmi per forza di cose generici, possono essere superati proprio grazie all’utilizzo dell’IA.
In situazioni del genere, il quadro di ogni persona è infatti unico. Condizioni come apnea e altre condizioni a rischio cardiaco, o il controllo del livello di glucosio, sono il risultato di una serie di valori e della loro storia recente. Riconoscere i sintomi in anticipo può effettivamente significare diminuire i rischi per la salute. Ed è esattamente quanto può fare un buon algoritmo di intelligenza artificiale, l’obiettivo Samsung.
Sembra quindi arrivato il momento per il passaggio anche nel mondo wearable da un’analisi a posteriori, quella a cui oggi siamo abituati tutti, a informazioni invece preventive sui potenziali rischi per la salute. Un passo avanti importante nella sfida per la prevenzione.
Considerati i tempi dell’annuncio di Hon Pak, con buona probabilità è lecito aspettarsi da Samsung un annuncio ufficiale nel corso dell’anno. La data al momento più probabile per una nuova generazione di smartwatch, è il tradizionale appuntamento estivo, così da giocare d’anticipo sull’altrettanto probabile risposta di Apple a settembre.
Pubblicato il 28/1/2025