Maximilian Raynor trasforma il wearable in alta moda

Maximilian Raynor trasforma il wearable in alta moda

Alla Settimana della moda di Londra, Maximilian Raynor presenta un originale vestito realizzato con materie prime recuperate da un data center

È un concetto sicuramente insolito di wearable quello proposto dallo stilista londinese Maximilian Raynor in occasione della settimana della moda londinese. Per quanto perfettamente in linea con la definizione letterale, non si può certo pensare a qualcosa destinato a prendere piede.

Tuttavia, un’idea perlomeno curiosa, per certi versi più vicina al principio di tecnologia indossabile di smartwatch e simili. Dalla collaborazione con Equinix  è nato infatti un abito inedito attraverso il quale Raynor, intende celebrare le connessioni tra gli esseri umani, le industrie e i Paesi di tutto il mondo.        

Dal data center alla passerella

La creazione, denominata La personificazione di internet, è sicuramente la prima del suo genere a essere presentata in una settimana della moda. Il materiale di base utilizzato è dato da 3.600 metri di cavi di rete, equivalenti alla lunghezza di 72 piscine olimpioniche, connotando la veste come un contrasto tra gli elementi futuristici della tecnologia e le tecniche artigianali tradizionali come la tessitura e l’uncinetto.

Un modo per richiamare anche l’attenzione su quanto complesso e al tempo stesso indispensabile sia tutto quanto si trovai alle spalle dei nostri dispositivi connessi alla Rete, ma anche invisibile alla maggior parte delle persone.

Tecnologia da indossare, letteralmente

Questo originale concetto di moda collaborativa è stato tradotto in pratica da Maximilian Raynor con un abito realizzato sfruttando serie di materiali come cavi internet, dadi e bulloni metallici, provenienti direttamente dai data center londinesi di Equinix.

Il vestito sfrutta l’approccio unico dello stilista alle creazioni tessili e ai materiali insoliti, come già dimostrato nel vestire una serie di volti, tra cui Chappell Roan, Ellie Goulding e Rita Ora.

L’intero processo per portare in vita il mondo invisibile dell’infrastruttura digitale attraverso un’opera indossabile, dal concetto iniziale alla creazione finale, ha richiesto a 640 ore di lavoro, l’equivalente di sei mesi.

Pubblicato il 26/2/2025

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