Mai a corto di espresso con la caffettiera portatile

Mai a corto di espresso con la caffettiera portatile

Per chi non vuole rinunciare a un espresso anche lontano da casa o dal bar, ora c’è una caffettiera portatile per capsule

A prima vista, può anche sembrare eccessivo guardare a un’idea come KavaGo K1 definendola un wearable. D’altra parte, considerando quanto sia stretto il legame di tanti con un buon caffè, questa piccola caffettiera portatile, in grado di produrre un espresso da capsule, e non solo, è facile possa diventare un accessorio indispensabile nel corredo personale.

Nonostante qualche problema, anche solo di gioventù non manchi, la proposta è sicuramene interessante e originale. Oltre naturalmente, ad assicurare la possibilità di gustarsi un buona caffè anche quando non si è a portata di bar o della propria fedele caffettiera domestica.

Sempre disponibile per un caffè

Questo è esattamente quanto promette KavaGo K1. Non particolarmente pratica per quanto riguarda le dimensioni, su tutto il resto può comunque valere la fatica di portarla appresso. Se non nella borsa o nello zaino di tutti i giorni, sicuramente in un bagaglio a mano o per un’escursione.

Come ogni intenditore di caffè probabilmente conosce, il problema di contare su un espresso da capsule, ma anche dalla propria miscela in polvere preferita, lontano da casa o da un bar, è l’energia necessaria. Per un risultato apprezzabile, serve infatti una potenza concentrata in pochi secondi, quanto di peggio si possa chiedere a una batteria.

Alla ricerca del giusto equilibrio, alla fine la caffettiera portatile trova un buon compromesso. Se non il migliore al livello attuale della tecnologia, sicuramente molto vicino. Con forme e dimensioni che ricordano il motore di un frullatore a immersione.

Quanto serve per contenere prima di tutto la batteria da 7.500 mAh, indispensabile per raggiungere la pressione di 10 atm necessaria a produrre un espresso degno di tale nome.

L’espresso sempre puntuale

Il funzionamento è semplice. Il piccolo serbatoio dell’acqua nella parte superiore, quanto serve per una tazzina o poco più, la capsula nella parte inferiore, sopra la tazzina integrata, saldamente fissata al sistema, e al centro l’elettronica necessaria al riscaldamento e al pompaggio del liquido per trasformarlo in caffè.

All’insegna delle praticità, con in più un pulsante per attivare il sistema di pulizia interna automatica, garanzia di igiene ma anche durata nel tempo. Inoltre, anche chi preferisce la versione fredda della bevanda, potrà ugualmente essere accontentato.

Anzi, in questo caso, considerando il minore consumo di energia richiesta, l’autonomia passa da sei tazzine a sessanta. Autonomia comunque ripristinabile senza particolari problema, via USB-C.

La caffettiera portatile KavaGo K1 ha già riscosso un buon interesse. La campagna su Indiegogo ha infatti permesso di rispettare i tempi di sviluppo del progetto, con le prime consegne previste già a partire da maggio. A un prezzo tutto sommato interessante per chi non vuole rinunciare a un caffè, intorno agli 87 euro.

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