Con la giusta combinazione, Tap manda in pensione tastiera e mouse

Con la giusta combinazione, Tap manda in pensione tastiera e mouse

Tra i numerosi strumenti entrati nell’uso quotidiano con l’arrivo della tecnologia, ce n’è uno ancora capace di resistere a praticamente tutti i cambiamenti e nella sostanza identico alla versione originale. A decenni di distanza dalla comparsa, la tastiera è infatti elemento essenziale non solo di PC e notebook. In forma più o meno virtuale, resta parte integrante anche di smartphone, tablet e ogni altro dispositivo dove sia necessario digitare dati.

Finora, qualsiasi tentativo di cambiare le cose, compresi i diversi sistemi vocali, alla fine ha dovuto arrendersi alla solidità consolidata della tastiera QWERTY. Tanti, di fronte a tale resistenza si sono arresi, ma non tutti. Affrontando il problema dal punto di vista totalmente  nuovo di un approccio completamente diverso, Tap non nasconde l’ambizione di rivoluzionare il sistema di scrittura digitale puntando sulla spontaneità dei gesti.

Il sistema fa leva su un principio molto semplice, una potenziale chiave per il successo. Indossando una sorta di guanto formato da una serie di anelli collegati tra loro, diventa possibile riconoscere i movimenti delle dita, a prescindere dalla superficie di contatto. In pratica, qualsiasi punto di appoggio si può trasformare in una tastiera, dal semplice piano di un bancone, allo schienale di una sedia fino al proprio corpo, o quello di un amico.

Basta pensare un momento alla difficoltà con la quale ci si trova a inserire dati in dispositivi non naturalmente predisposto a tastiera e mouse, come per esempio una smart-TV, per capirne in pieno le potenzialità. Oppure, alla difficoltà spesso di usare due mani per tenere lo smartphone. Per esempio, se si vuole a tutti i costi inviare un messaggio mentre si è al volante non è più necessario correre rischi, basta muovere le dita sul cruscotto o direttamente sul volante stesso.

Tap però, presenta anche un punto debole. Per sfruttarla a dovere, è necessario imparare un alfabeto dedicato. A detta dell’azienda, naturalmente si tratta di una procedura estremamente semplice, supportata dalla relativa app ispirata a giochi e musica. In pratica, una sorta di alfabeto Morse, con i relativi dubbi su tempi effettivi di apprendimento e reale confidenza.

La fiducia nel sistema resta comunque elevata, e il principio di fondo è certamente interessante. Così come le potenziali implicazioni future. Nella realtà virtuale, un gesto memorizzato è sicuramente una via più praticabile di una improbabile tastiera. Molti meno dubbi invece, sulle potenzialità a beneficio di non vedenti, dove la maggiore praticità appare evidente. Da non sottovalutare infine gli aspetti legati alla riservatezza o comunque alla discrezione, più della tastiera tradizionale, rispetto ai non sempre opportuni sistemi vocali.

Per chi vuole essere tra i primi a sperimentare la novità, il prezzo appare equo. 129,99 dollari per la prevendita con consegna prevista già a dicembre, non è una cifra molto lontana da tanti sistemi tastiera e mouse. Con in più il vantaggio di poter essere utilizzato con qualsiasi sistema compatibile Bluetooth.

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