Prezzo a parte, nella sfida Endomondo-Strava il risultato si scrive da solo

Prezzo a parte, nella sfida Endomondo-Strava il risultato si scrive da solo

Nel momento in cui i dispositivi aprono alla compatibilità, due delle app più diffuse a confronto

Dietro la rapida crescita di consensi verso le  app per registrare e analizzare le proprie prestazioni sportive, si nasconde una interessante tendenza del settore. Dove fino a solo poco più di un anno fa ogni dispositivi e applicazioni erano entità rigorosamente distinte con i dati custoditi gelosamente nei rispettivi archivi, oggi la situazione si è totalmente ribaltata. Negli ultimi tempi infatti, è praticamente partita una corsa alla massima apertura, a rendere compatibili i vari tracker, smartwatch e GPS dedicati con le app più diffuse. In Italia, questo significa soprattutto Strava, anche se in realtà buona parte del merito è da riconoscere a un altro pioniere del settore, Endomondo.

In occasione dei vari annunci di prodotti, i vari Polar, Garmin, Fitbit e altri ancora non mancano di sottolineare la compatibilità con Strava prima di tutto, ma sempre più di frequente anche con Endomondo. Per completare il cambiamento, l’ideale sarebbe vedere compatibili anche i due sistemi, così come i vari Runtastic , Runkeeper e simili. Al momento però, poco più di un desiderio, anche se alla luce dei fatti, la prospettiva non è per niente fuori luogo.

Per chi non ha ancora sposato una delle due correnti di pensiero Endomondo e Strava, può essere interessante un confronto sulle funzioni principali. Entrambe, prevedono una versione gratuita e funzionalità premium. Su questo aspetto, praticamente non c’è confronto. Endomondo infatti prevede un costo una tantum di 4,99 euro, molto meno del ben più esigente Strava, con un canone mensile di 7,99 al mese, riducibili a 5,99 euro al mese con sottoscrizione annuale.

Diverso di conseguenza anche il livello delle funzionalità, complessivamente a favore di Strava. Il nodo della questione, è se effettivamente valgano la differenza, anche perchè per l’utilizzo di base si parla soprattutto di scelte sulla grafica. Per cominciare, all’apparenza la compatibilità Endomondo con Windows Phone può apparire un vantaggio. Alla luce anche delle decisioni Microsoft di abbandonarne praticamente lo sviluppo, niente di decisivo già nel giro di poco tempo.

Più in concreto, a favore di Endomondo, la presenza della funzione allenatore di serie, uno di punti sui quali punta forte anche Fitbit e la possibilità di proteggere con password i propri dati già all’interno dell’app. Inoltre, un certo spazio di personalizzazione grazie all’utilizzo dei widget. Da valutare infine, l’opportunità di considerare un difetto l’assenza dei premi virtuali al raggiungimento di risultati parziali. Per chi non ama lo stile motivazionale prettamente nordamericano, può addirittura rivelarsi  un vantaggio.

D’altra parte, le buone ragioni per preferire Strava non mancano, a partire dall’assenza di banner pubblicitari – per il momento – anche nella versione gratuita. Dal punto di vista tecnico, il vantaggio più evidente è il tracciamento GPS del percorso in tempo reale. Oltre ad alimentare il principio base del suo successo, i segmenti, una mossa decisiva in ambito di condivisione istantanea della propria posizione. Difficile da ignorare inoltre l’assenza del ritmo dell’allenamento. Soprattutto per chi ambisce a prestazioni impegnative, un indicatore fondamentale.

A conti fatti, nel caso di versioni gratuite, sembra effettivamente non esserci confronto, ma a parti ribaltate. Almeno fino a un sostanziale aggiornamento, Endomondo appare destinato a non reggere il confronto diretto. Il discorso può cambiare per chi è interessato alle funzionalità aggiuntive, con minore divario in termini di funzionalità, ma appunto la differenza sostanziale sui costi. Resta infine il problema di chi usa comunque uno dei due software da tempo e non intende rinunciare alla continuità delle proprie prestazioni, un freno a passare da una all’altra. A tutt’oggi, non appare azzardata la previsione in entrambi i casi di una larga maggioranza di utenti rivolta alle versioni gratuite, con la preferenza a questo punto piuttosto scontata.

 

 

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