La tecnologia al centro dell’umanità, il CES al centro della tecnologia
In un’edizione dal prevedibile successo, in evidenza wearable e interconessione tra le tecnologie
Già dalle premesse, un nuovo successo del CES era praticamente scontato. La certezza matematica però, può arrivare solo dal bilancio conclusivo, puntualmente pronto a confermare le attese. L’edizione 2018 del Consumer Electronics Show a Las Vegas, ha così ribadito il proprio ruolo di più grande fiera al mondo dedicata alla tecnologia. Su una superficie di ottomila mq, l’evento ha accolto più di 3.900 espositori, tra cui circa 900 startup. Durante la settimana di fiera, sono stati lanciati più di ventimila nuovi prodotti.
Da tecnologiche per centrali elettriche di nuova concezione ad affascinanti startup innovative, le grandi e piccole imprese di diversi settori non hanno esitato ancora una volta a presentare le ultime innovazioni sul mercato mondiale. Dalle applicazioni audio a quelle automobilistiche, dai droni alla realtà virtuale e aumentata, con in più stampanti 3D e i più disparati dispositivi tecnologici, l’attenzione non è mai scesa.
“Il CES è ormai diventato il luogo preferito dalle aziende per il lancio dei nuovi prodotti – osserva Gary Shapiro, president and CEO di Consumer Technology Association (CTA) -. Dal 5G alle smart city, dalla Sanità digitale all’intelligenza artificiale, fino alla realtà virtuale e aumentata e tanto altro ancora, abbiamo potuto godere di un’anteprima su come sarà il nostro futuro”.
Soprattutto, la possibilità d toccare con mano non tanto le singole tecnologie quanto la relativa interconnessione a tutto campo, destinata ad accompagnare ogni momento della giornata. Tra i momenti più suggestivi, il Shooting Star Mini Drone show di Intel, tentativo di Guinnes World Record riuscito, durante il quale l’azienda ha mostrato le potenzialità del software in grado di gestire via GPS cento unità distinte in movimento da un unica postazione di comando.
“Praticamente tutte le più grandi aziende in tutti i settori di attività sono chiamate a fare i conti con la tecnologia – osserva said Karen Chupka, senior vice president del CES e corporate business strategy di CTA -. Questo attira sempre più marchi al CES e sempre più visitatori da nuovi settori. Intrattenimento, marketing, sport, Salute, automotive e lifestyle, tutti hanno trovato interessante partecipare”. Il cambio favorevole rispetto al dollaro ha inoltre favorito un ulteriore incremento delle visite dall’esterno, aumentando, caso mai ce ne fosse bisogno, la risonanza internazionale dell’appuntamento.
Naturalmente, numerose anche le novità in ambito strettamente wearable. Una parte consistente del CES, al punto che Stuff da qualche anno dedica dei premi. Come facile prevedere, tra i dieci riconoscimenti assegnati, la parte del leone è stata occupata dagli smartwatch. La testata inglese ha infatti premiato Garmin Forerunner 645 Music, Omron HeartGuide, Matrix Industries PowerWatch X, Skagen Falster, Casio G-Shock Rangeman GPR B-1000 e Scosche Rhythm24.
Spazio però, anche a idee diverse e innovative. Tra le più interessanti, L’Oreal UV Sense, una sorta di minuscolo cerotto smart, utile a chi ama prendere il sole a lungo. Poco più grande di una goccia d’acqua, racchiude infatti un sistema in grado di avvertire quando sia stato raggiunto il livello massimo di esposizione ai raggi UV senza correre rischi per la salute.
Per lo sport, la scelta è ricaduta su SmartSwinsuit, l’applicazione dedicata al nuoto del sensore Spire. Non poteva naturalmente mancare qualche attenzione alla realtà virtuale, dove il riconoscimento è stato attributo al visore HTC Vive Pro. Premio infine anche per gli auricolari Jabra Elite 65t. Più dell’autonomia di cinque ore, degna di nota è l’integrazione con Alexa, il sistema vocale targato Amazon, sempre più lanciato ad affermarsi come vero e propria alternativa a Siri di Apple, a scapito delle altre proposte, a partire da Google.