Non solo Brexit, Gran Bretagna ed Europa divise anche sull’ECG Watch
Da una parte il sollecito del Ministero inglese per la Sanità per la certificazione, dall’altra tempi ancora lunghi
In qualità di prima assoluta su un dispositivo consumer, al momento del lancio la funzione ECG di Watch 4 ha attirato grande attenzione. Subito dopo però, emerse le precisazioni del caso, la faccenda è apparsa subito diversa.
Vincolata da una certificazione sanitaria, sul mercato USA la certezza di annunciare la funzione ECG è arrivata solo pochi istanti prima dell’annuncio. Altrove invece, la situazione resta tutto’ora in sospeso.
In Italia in particolare, l’approvazione dipende dalla procedura europea, i cui tempi al momento non sembrano essere particolarmente brevi. Tuttavia, per i meccanismi comunitari, basta la concessione della certificazione CE di uno Stato per poterla applicare anche a tutti gli altri. Al momento, la Germania sembra la più reattiva e il maggiore potenziale candidato a smuovere le acque.
Qualcosa di importante però si sta muovendo anche in Gran Bretagna. Per ironia della sorte, i tempi ormai prossimi della Brexit potrebbero però limitare un’eventuale approvazione al mercato inglese.
La spinta inglese
Il Primo Ministro della Sanità britannico in persona si è infatti dichiarato a favore dell’opzione introdotta da Apple. Come riporta la testata online Wearable, durante un convengo organizzato dalla stessa sede locale di Apple con la compagnia di assicurazioni sulla vita John Hancock Vitality, Matt Hancock si è infatti dichiarato convinto sulle potenzialità della tecnologia nella tutela della salute dei cittadini e nella prevenzione, invitando l’NHS (National Health Service) a non esitare.
L’evoluzione degli smartwatch prima di tutto viene vista come ormai matura e in grado di offrire a medici e infermieri nuovi strumenti e relative opportunità. Prima ancora di cure, per la prevenzione, cioè sistemi utili a rilevare i primi sintomi di potenziali problemi.
Un messaggio all’apparenza su misura per Apple. L’ECG e la possibilità di scoprire per tempo scompensi cardiaci, ma anche la funzione Fitbit per l’apnea notturna grazie al sensore SP02 di Versa che agisce da pulsossimetro utile a tenere sotto controllo la saturazione.
Funzioni solo da studiare, verificare e quindi attivare secondo Matt Hancock, portando a sostegno della propria tesi anche i risultati positivi dei diversi studi condotti al riguardo e di come a sua volta i dati rilevati dagli utenti possano aiutare gli scienziati a mettere a punto le relative cure.
Al momento tuttavia, in Gran Bretagna come in Europa, non emergono abbastanza segnali da lascia pensare a una rapida conclusione della vicenda. Anzi, sono maggiori le possibilità di vedere la procedura Apple trascinarsi ancora a lungo.