Nella sfida sulla distanza Di-Pro vince per distacco

Nella sfida sulla distanza Di-Pro vince per distacco






Ciclomputer spartano per scelta, riesce in questo modo a garantire 96 ore di tracciatura GPS e integrare una luce smart

Bicicletta e GPS è ormai diventato un binomio imprescindibile per chi si muove sulle due ruote. E non si parla solo di appassionati cicloamatori, sempre alla ricerca di nuove sfide.

Per tanti di loro, sulle lunghe distanze l’autonomia del GPS rischia però di diventare un limite. Quell’indispensabile compagno di viaggio quale è diventato il ciclocomputer, rischia infatti di scaricarsi proprio nel momento saliente di un’avventura.

Per questo Shanren ha studiato una soluzione, arrivando addirittura ben oltre la potenziale uscita più lunga, quella di una giornata intera. Il nuovo ciclocomputer Di-Pro afferma infatti di poter raggiungere qualcosa come 96 ore di autonomia. All’apparenza inutili, in realtà possono rivelarsi indispensabili durante escursioni prolungate. Dove non sia possibile accedere tutti i giorni alla Rete per sincronizzare o ricaricare il dispositivo.

L’autonomia sconfigge il colore

Per quanto importante, il traguardo non è frutto di un’innovazione tecnologica spinta. È invece il risultato di progettualità accorta. Partendo dal presupposto di puntare sull’effettiva utilità, Di-Pro effettua una scelta di fondo precisa, l’utilizzo di un display monocromatico.

All’apparenza, certamente piuttosto retrò, perché la grafica non sfrutta i più moderni pixel, ma i quasi dimenticati simboli predefiniti. Di fatto però, scelta necessaria proprio per ridurre al minimo i consumi.

Di conseguenza, anche le indicazioni sul percorso sono ridotte all’essenziale. Fermo restando la visibilità completa del tracciato sullo smartphone eventualmente connesso via Bluetooth, sul display Di-Pro si limita a indicare la direzione da seguire e annunciare per tempo le svolte. In questo caso, è possibile sfruttare anche la visualizzazione delle notifiche.

Il risultato non cambia

D’altra parte, per chi è interessato alla sostanza, cambia poco o niente. Tutte le informazioni utili durante un’escursione in bicicletta sono e restano disponibili. Inoltre, la scelta Di-Pro permette di utilizzare uno schermo da 2,7”, quindi decisamente sopra la media, e visualizzare in contemporanea più indicatori.

Tra questi, i valori forniti dai vari sensori. Forniti a corredo in opzione, velocità, cadenza e fascia cardio. Altrimenti, viene garantita la compatibilità con la maggior parte di quelli in commercio. In tema di compatibilità, importante sottolineare l’integrazione diretta con Strava.

Energia dove serve fare luce

L’energia risparmiata grazie all’accurato lavoro si assemblaggio e alla rinuncia all’alta definizione permette di compensare la mancanza con un’altra funzione interessante.

Proprio perché rivolto prima di tutto a chi prevede lunghi percorsi, Di-Pro integra una luce a LED. Utile per la visibilità, pronta anche a cambiare di colore a seconda della velocità per richiamare l’attenzione in presenza di limiti a portata di bicicletta.

Ultimo aspetto da sottolineare, il tutto in un design certamente non all’avanguardia, ma anche piuttosto ergonomico. Grazie anche all’adattatore studiato appositamente, l’insieme compatto occupa infatti una porzione minima del manubrio.

In linea con le caratteristiche il prezzo. Nella versione base, solo il ciclocomputer Di-Pro si rivela infatti anche ampiamente concorrenziale, con ancora alcuni pezzi disponibili a 109 dollari contro i 199 dollari, molto meno appetibili, del listino ufficiale. Completo di sensori, al momento 179 dollari. Difficile in questo caso ipotizzare un successo se a lungo termine dovesse essere mantenuto il prezzo ufficiale di 308 dollari.

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