Pagare contactless convince gli italiani a dimenticare i contanti
La praticità di acquisti e servizi pagati anche da smartphone piace sempre di più e favorisce la crescita delle possibilità offerte anche dai negozianti
Nel campo dei pagamenti, l’Italia sembra essersi finalmente messa in moto per colmare il divario nel ridurre l’uso dei contanti rispetto al resto d’Europa. La situazione risultante dall’ ultimo Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano descrive di conseguenza anche una situazione particolarmente favorevole ai sistemi di pagamento mobile.
Al momento però, ancora quasi esclusivamente con smartphone, lasciando molto lavoro ai produttori di smartwatch per estenderne l’adozione e contrastare l’avanzate invece ben più veloce dei sistemi di prossimità, Per intendersi i vari Satispay, PayPal, Apple Pay, Fitbit Pay e simili.
La fatica tutta italiana a lasciare il contante
In totale, nel 2018 i pagamenti con carta in Italia hanno raggiunto i 240 miliardi di euro, pari al 37% dei pagamenti delle famiglie italiane, con una crescita del 9%. Il numero di transazioni per utente è di 69,6 rispetto alle 60 del 2017.
Anche se più alta della media europea, la crescita non risulta ancora sufficiente per scalare la classifica, restando ben lontani dai Paesi più performanti come Danimarca, Svezia e Regno Unito, con oltre 300 transazioni pro capite all’anno. È positivo però osservare come negli ultimi anni scenda il valore medio di ogni transazione, ora intorno ai 57 euro per operazione rispetto al 60,5 euro del 2017.
Il contactless piace e indica la strada
Buona parte del merito è da ricondurre proprio ai cosiddetti New Digital Payment, dove entrano in gioco smartphone e wearable, in salita del 56%, arrvando a rappresentare un terzo del totale dei pagamenti digitali con carta per un totale di 80 miliardi di euro.
Una crescita trainata in particolar modo dalle carte Contactless e dei pagamenti in prossimità da Mobile (Mobile Proximity Payment). Una tendenza destinata a durare per qualche tempo, puntando per il 2021 a 125 miliardi di euro.
I Mobile Proximity Payment in particolare, hanno segnato una crescita molto importante (+650%), con oltre 15,6 milioni di transazioni effettuate in negozio con lo smartphone, per un equivalente di 530 milioni di euro.
In totale, nel 2018 in Italia sono state effettuate oltre un miliardo le transazioni contactless da parte dei possessori di carte, per circa 47 miliardi di euro di acquisti. Lo scontrino medio delle transazioni Tap & go è sceso nell’ultimo anno, passando dai 48 euro per transazione del 2017 ai 45 euro.
Con una cifra più bassa rispetto ai 57 euro delle transazioni tradizionali, il contactless sta intercettando una quota delle micro-transazioni. Tuttavia, l’ampia distanza dalla soglia dei 25 euro (al di sotto dei quali non viene richiesto di inserire PIN o firma) conferma l’abitudine a usarlo indistintamente per importi micro o macro.
Una spinta importante arriva dal mondo dell’e-commerce, dove il valore degli acquisti online di beni e servizi tramite sito Mobile o app (Mobile Remote Commerce) è cresciuto del 40%, per un totale di 8,4 miliardi di euro. Il 31% del totale e in crescita rispetto al 25% del 2017.
La bolletta può attendere
Anche se ancora ai primi passi, c’è un ultimo settore promettente, al momento soggetto prò alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Il mercato del Mobile Remote Payment (pagamenti di ricariche telefoniche, bollette, bollettini, parcheggi, biglietti del trasporto, noleggi auto, taxi, etc. attraverso il cellulare) raggiunge infatti i 900 milioni di euro in operazioni, con una crescita del 10%, confermando il rallentamento nell’incremento già mostrato nel 2017. Un mercato ormai maturo, dove gli spazi di miglioramento sono legati soprattutto al numero di Comuni in cui i servizi saranno attivi e fruibili.
Tra le sue componenti, i pagamenti delle ricariche telefoniche e dei bollettini rimangono pressoché stabili, con un valore totale di circa, rispettivamente, 570 e 130 milioni di euro.
Mobile e mobility fanno rima con sharing
Continuano a crescere, invece, i mercati legati alla mobilità (+53%): il pagamento di parcheggi, di biglietti dei mezzi pubblici, di taxi, di servizi di car sharing e bike sharing. In totale valgono oltre 180 milioni di euro e sono presenti in oltre 460 comuni (il 5,8% del totale, era il 4,6% nel 2017), abitati dal 39% circa della popolazione italiana (era il 37% nel 2017).
La componente che pesa maggiormente rimane quella del car & bike sharing, con oltre 90 milioni di euro e una crescita del 49%, nonostante il bike sharing faccia registrare una contrazione in termini di numero di città servite (-30%) a causa della dismissione in diverse piccole città del servizio a postazione fissa.
Raddoppiano, invece, i pagamenti delle corse del taxi da app con un valore di 40 milioni di euro, anche grazie a convenzioni aziendali. Il pagamento del parcheggio via app, apprezzato anche per la possibilità di pagare solo i minuti effettivi di sosta senza passare da un parchimetro, si dimostra il servizio più capillare con oltre 360 comuni serviti e un valore oltre i 35 milioni di euro.
Cresce dell’11%, infine, il pagamento dei mezzi di trasporto pubblici da app o con sms, raggiungendo un valore di quasi 15 milioni di euro.