Nella testa Dreem 2 prende forma il sogno di scacciare l’insonnia

Nella testa Dreem 2 prende forma il sogno di scacciare l’insonnia






Una fascia di nuova concezione per leggere i dati durante il sonno e tradurli in soluzioni per dormire meglio. Con la migliore colonna sonora

Sono serviti cinque anni di ricerca continua, e un primo modello da perfezionare, perché Dreem arrivasse a dirsi certa di poter offrire un aiuto importante a chi accusa problemi di sonno. Dreem 2, per la precisione, è infatti il frutto di studi intenzionati a combinare competenze cliniche sui disturbi notturni con il potenziale della tecnologia.

Il risultato, una sorta di dispositivo indossabile, a meta strada tra un piccolo casco e una fascia, capace di comunicare con il cervello per leggere e trasmettere impulsi necessari a riconoscere le situazioni di disagio e provare a risolvere. Anzi, secondo la società francese, rimuovendo del tutto il quasi.

Sonno, problema diffuso e sottovalutato

In uno scenario dove secondo il National Sleep Foundation il 22% delle persone accusa insonnia o problemi simili, attualmente solo il 18% di loro riesce a trovare una cura. Quindi, un grande potenziale in termini di utenti interessati.

Con un risvolto sociale non trascurabile. Secondo una ricerca Inserm infatti, dormire meno di cinque ore a notte aumenta del 48% il rischio di attacchi di cuore e del 15% quello di infarto. Oltre a ripercussioni verificate su diabete di tipo 2, obesità e depressione.

Dreem 2 promette di andare oltre tutto questo. Rispetto alla versione iniziale, sono stati accolti prima di tutto i suggerimenti degli utenti per un maggiore comfort. Sul fronte tecnologico invece, un passo avanti nella precisione dei dati e nella resa audio.

Un’idea rilassante in testa

Perché, buona parte del sistema Dreem 2 ruota intorno a suoni in grado di conciliare il sonno. Nel rispetto della più recente evoluzione, sfruttando la conduzione ossea, quindi udibile solamente dal diretto interessato e con un maggiore realismo ambientale.

Appena indossata e attivata, Dreem 2 inizia a leggere i dati. In particolare, attività cerebrale, frequenza cardiaca, respiro e anche i movimenti. Tutto quanto serve a riconoscere disturbi notturni e mettere a punto la soluzione personalizzata.

Dal tracciare un quadro clinico da sottoporre a uno specialista, alla trasmissione dei suoni opportuni, il sistema wearable agisce secondo le regole cliniche della polisonnografia. I dati sono raccolti e memorizzati dall’app che si occupa anche di elaborarli per fornire all’utente un quadro sull’evolversi della situazione nel tempo.

Ne scaturisce un aiuto anche durante tutto il corso della giornata, offrendo indicazioni utili su come impostare tempi e ritmi o sulle situazioni con potenziali ripercussioni sulla tranquillità notturna.

Il prezzo di listino di 399 euro pre Dreem 2 a molti potrà anche sembrare non particolarmente accessibile. L’azienda tuttavia, sottolinea come ci sia stato un taglio di cento euro rispetto alla prima versione. Sempre naturalmente a prescindere dal valore assegnato da ciascuno a notti tranquille e rigeneranti.

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