Nel futuro di Facebook, la reatà virtuale diventa social

Nel futuro di Facebook, la reatà virtuale diventa social






Letteralmente sommersa dagli aspetti social, è raro associare a Facebook progetti in ambito realtà virtuale e realtà aumentata. Eppure, in prospettiva futura, sono argomenti destinati ad acquistare sempre maggiore peso. Per esempio, probabilmente in pochi sanno dell’impegno Facebook nel mondo dei visori, avviato già qualche anno fa con l’acquisizione di Oculus, uno dei pionieri nel settore.

 Il tema è tornato di attualità in occasione di F8, la conferenza per gli sviluppatori di Facebook in corso a San Josè. Quando si parla di realtà virtuale e realtà aumentata, il primo pensiero dell’azienda è rivolto all’intelligenza artificiale. Se anche in questo caso lo sforzo maggiore della ricerca è orientato a migliorare l’affidabilità di post sul social network, sono già evidenti diversi benefici anche nel mondo wearable.

Davanti ai sensori devono essere tutti uguali

Un primo problema, riguarda il riconoscimento dei movimenti. Non significa solo sensori capaci di decifrare i gesti compiuti da chi indossa un visore. Si tratta anche di distinguere l’utente tra le varie tonalità di colore della scena. Quindi non lasciarsi influenzare da condizioni di luce o tonalità della pelle diverse.

Un compito svolto in collaborazione con Spark AR, mentre gli ingegneri di Oculus sono al lavoro anche su un sistema di riconoscimento vocale avanzato, in grado di lavorare con dialetti e accenti, ma anche differenze di timbro vocale legate a età e sesso.

Un lavoro fedele alla filosofia social. L’idea Facebook è infatti agevolare lo stare insieme, anche quando si parla di realtà virtuale. Premettere agli utenti di comunicare e interagire a distanza in modo naturale e sentirsi maggiormente coinvolti.

C’è un altro aspetto cruciale per Facebook. Finora i sistemi di realtà virtuale si concentrano sul riconoscere i movimenti di mani e testa. L’obiettivo è andare oltre, analizzare i movimenti dell’intero corpo, ricostruendo avatar 3D dell’utente, senza tuttavia moltiplicare il numero dei sensori necessari.

Movimento libero e sicuro

Ultimo capitolo da affrontare, tanto delicato quanto importante, è la sicurezza. Prima di tutto intesa riferita alle interazioni, con una sorta di codice di condotta.

Inoltre, anche sul piano fisico. Uno dei problemi maggiori quando si indossa un visore per la realtà virtuale, è evitare di danneggiare l’ambiente circostante, spesso una stanza di casa.

Tra gli altri accorgimenti, Facebook sta finendo di inquadrare una sorta di bolla di sicurezza, un’area all’interno della quale l’utente possa muoversi liberamente, senza rischio di venire a contatto con arredi, soprammobili od oggetti vari.

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