Dalla ricerca Fitbit per la Salute nasce l’healthwatch
Maggiore affidabilità e nuovi sensori Fitbit, come ECG, SpO2 ed EDA, trasformano gli smartwatch in healthwatch, strumenti a supporto della Salute
Tra un lockdown ormai diventato un ricordo e un altro sempre più probabile, le abitudini degli italiani sono per forza di cose cambiate. Tra le conseguenze più importanti, secondo una ricerca divulgata da Fitbit, per il 39% è prima di tutto cambiata la percezione del tempo, variando di conseguenza priorità e visione generale.
Si è spinto ancora oltre l’81%, ammettendo di avere una diversa visione del mondo rispetto a inizio anno. Di conseguenza, facile immaginare come per il 73% siano cambiate anche le priorità e la Salute sia inevitabilmente arrivata ai primi posti.
Non a caso, tra marzo e aprile una persona su dei ha trovato più tempo per prendersi cura di sé e soprattutto dei familiari. Aspetto molto interessante, intende continuare a farlo anche a emergenza Covid-19 superata.
Uno smartwatch è tutta Salute
Uno scenario ritagliato su misura per i dispositivi in grado di assecondare tutto questo e per gli smartwatch in particolare, già in grado di dimostrare ottime capacità nel tenere sotto controllo la Salute contribuire a migliorare il benessere psicofisico.
Per chi ha ci ha scommesso in tempi non sospetti, una grande opportunità. Nel caso Fitbit, la possibilità di un atteso rilancio per lasciarsi alle spalle un periodo difficile. «Dopo tredici anni della nostra storia spesi soprattutto in divulgazione sul benessere – sottolinea Giovanni Bergamaschi, regional director southern Europe dell’azienda – , oggi siamo arrivati a poter sfruttare i nostri dispositivi per migliorare lo stato di salute».
Dell’originario stimolo ai diecimila passi al giorno oggi è rimasto poco. Tra calcolo distanze, registrazione sforzo, respiro e analisi del sonno, fino alle più recenti funzioni ECG, calcolo SpO2, o VO2 Max, uno smartwatch attuale offre molto di più.
Al punto da candidarsi a vero e proprio strumento a supporto della salute. «Grazie ai dati raccolti in questi anni e resi anonimi – prosegue Bergamaschi -. Abbiamo potuto avviare collaborazioni con Università ed Enti di ricerca per migliorare la prevenzione».
Informazioni su ritmo cardiaco, frequenza respiratoria o analisi del sonno contribuiscono infatti a formare un quadro in grado di riconoscere in anticipo i sintomi di situazioni come una potenziale influenza. Aspetto molto importante in ottica Covid-19, ancora prima dell’insorgere della febbre. Quindi, anticipando la necessità di controlli e relativo isolamento.
In Italia, con l’Istituto Auxologico Italiano è già stata avviata una importante collaborazione. Partendo da attività fisica, analisi del sonno, alimentazione e stress, quattro elementi chiave rilevati dai più recenti smartwatch Fitibt, così come da tanti altri, proprio in otica di prevenzione.
Oltre lo smartwatch, c’è un healthwatch
«Cerchiamo di rendere visibile informazioni all’apparenza invisibili – interviene Alexa Bisi, marketing manager di Fitbit -. Raccogliamo dei dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili attraverso l’app per aiutare le persone ad avere il controllo della propria salute e del proprio benessere».
Di fronte a questo ragionamento un semplice smartwatch non basta più. Per quanto molto più sofisticati rispetto ai modelli solo di un paio di anni fa, quando entra in gioco il supporto alla salute si può iniziare a parlare di healthwatch.
«Sense, il nostro ultimo modello lanciato in questi giorni, ha diverse novità proprio in questa direzione – sottolinea Bisi -. Oltre alla funzione ECG, un sensore EDA per valutare al polso l’impatto dello stress su corpo e mente. Oltre naturalmente alla stima dell’ossigenazione del sangue durante il sonno».
In particolare, l’Attività Elettrodermica, – EDA -, misura le variazioni continue nelle caratteristiche elettriche della pelle, a seguito della variazione della sudorazione del corpo umano e contribuisce a stimare il livello di stress.
Valori utili singolarmente, preziosi se combinati nel modo corretto, utili a fornire un quadro affidabile sullo stato di salute. Anche se naturalmente non ancora a livello clinico, certamente fonte di informazioni spendibili presso uno specialista per indirizzarlo nella giusta direzione in fase di analisi.
Dopo aver aperto una strada importante ed essere stata seguita, a volte anche superata, sulle potenzialità di tracker e smartwatch, ora Fitbit è pronta per affrontare la nuova sfida rilanciando nel settore medico dove è stata tra i primi in assoluto a investire.
«Oggi possiamo contare su prodotti in grado di dimostrare la transizione da semplice monitoraggio del fitness a punto iniziale per una piattaforma per il controllo della salute – conclude Bisi -. Con in più anche un sensore per la temperatura corporea, Sense è l’esempio di come sia già avviata l’evoluzione verso gli healthwatch».