Prezzo e qualità, la sfida smartwatch è tra Xiaomi e Apple

Prezzo e qualità, la sfida smartwatch è tra Xiaomi e Apple






Mentre Xiaomi continua a guidare il mercato smartwatch, Apple consoldia la posizione. Più in difficolità Fitibit e Samsung

Il predominio di Apple nel mondo wearable resta al momento fuori discussione, anche e soprattutto al termine di un anno record per il settore, tra i pochi a trarre benefici dell’emergenza sanitaria Covid-19 tutt’ora in corso.

Secondo i rilevamenti IDC riferiti al terzo trimestre dell’anno infatti, Apple da sola detiene il 33,1% del mercato, lasciando ai rivali briciole e poco più. Per rendere l’idea, il secondo posto di Xiaomi vale il 13,6% delle vendite.

Frutto soprattutto del grande successo degli AirPods, e degli auricolari in generale,classificati come hearable, veri protagonisti del fenomeno wearable.

Lo scenario cambia drasticamente quando però si limita l’osservazione al prodotto simbolo di questa rivoluzione, i wearable da polso: smartwatch, fitband o anche semplici tracker.

È ancora l’ora di Xiaomi

Qua, la musica è decisamente diversa, anche se per buona parte in linea con i risultati dell’anno precedente. La politica Xiaomi fortemente orientata al prezzo sta infatti portando a risultati importanti.

Grazie a 13,5 milioni di fitband e smartwatch a basso prezzo, l’azienda cinese mantiene la guida del settore, con una quota del 24,5%. Un passo avanti importante sia sul fronte delle vensite, salite di tre milioni di unità sia come presenza di mercato, un anno prima al 23,8%.

In una graduatoria decisamente più compatta rispetto ai wearable nell’insieme, Apple deve anche guardarsi le spalle. Gli 11,8 milioni di Watch venduti nel terzo trimestre 2020 sono comunque quasi raddoppiati nel giro di dodici mesi. Nonostante questo, la quota del 21,6%, con un passo avanti notevole rispetto al 15,3%, non è abbastanza per considerarsi tranquilli.

Alle spalle infatti avanza Huawei, arrivata a vendere 10,7 milioni di dispositivi in tre mesi. Anche in questo caso, vicina a raddoppiare il risultato nel giro di un anno. Anche in termini di quota di mercato, l’avanzamento dal 12,9% al 19,5% è un importante traguardo.

Smartwatch Fitbit e Samsung in attesa di tempi migliori

Quando si parla solo di smartwatch e fitband, entra in gioco anche Fitbit, i cui risultati restano però deludenti. Sempre in attesa di vedere quanto potenziale sapranno esprimere Sense e Versa 3, alla luce dei risultati al momento il quarto posto non può soddisfare.

I 3,3 milioni di prodotti venduti portano infatti a un leggero calo rispetto a 3,5 milioni del terzo trimestre 2019. Pesante anche la perdita di quota, scesa dal 7,9% al 5,9%. Tra i primi cinque, unico marchio in calo.

Una posizione messa in discussione anche da Samsung. In una sorta di lotta tra delusi, il marchio coreano se la passa leggermente meglio, anche se non di tanto. Considerando infatti il potenziale e le forze messe in campo, alla fine probabilmente la versa sconfitta.

I 2,8 milioni di smartwatch e affini venduti sono infatti la stessa cifra dell’anno precedente. Segno evidente di come a differenza di Apple e Huawei la strategia di ecosistema tra smartphone, auricolari e smartwach non raccolga i consensi sperati. Cala di conseguenza la quota di mercato, dal 6,2% al 5,1%.

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