La stagione dell’abbigliamento smart è ormai alle porte
Integrare sensori nei tessuti è una realtà consolidata, pronta a indicare nuove strade alla moda con l’abbigliamento smart
La capacità dei tessuti ricavati grazie alle nanotecnologie e le nuove frontiere della miniaturizzazione aprono le porte a una nuova intrigante categoria di prodotti wearable, l’abbigliamento smart.
Per quanto ancora agli inizi, un settore decisamente promettente, già capace di attirare l’attenzione, soprattutto dalle aziende per le interessanti prospettive nel mondo del lavoro.
MarketsandMarkets stima infatti un giro d’affari complessivo di 5,3 miliardi di euro entro il 2024. Vale a dire, qualcosa di ormai pronto a entrare nella vita di tutti i giorni in diversi settori.
Per abbigliamento smart si intende un indumento migliorato con la tecnologia per fornire una maggiore funzionalità. Questo si ottiene con l’inclusione di circuiti, sensori e hardware aggiuntivo direttamente nel filato. La ragione di fondo è la possibilità di raccogliere dati relativi a chi lo indossa, utilizzati anche per interagire con un’applicazione su un dispositivo intelligente.
Abbigliamento smart per tutte le taglie
Come mette in evidenza uno studio Distrelec, sono già diversi gli esempi concreti. Per esmepio, Le calze intelligenti Sensoria sono in grado di rilevare quale parte dei piedi dell’utente subisca la pressione maggiore mentre cammina o corre. Oppure, le magliette PoloTech di Ralph Lauren registrano l’attività di fitness e consigliano nuovi allenamenti, mentre Neviano UV Protect è un costume da bagno con un sensore impermeabile per avvertire chi lo indossa quando è stato al sole per troppo tempo.
Anche se lo sport è uno dei primi terreni di sperimentazione, non è l’unico. I professionisti aziendali possono per esempio sfruttare i benefici della tuta Samsung NFC anche solo per sbloccare il telefono, condividere i biglietti da visita digitalmente e impostare i gadget su modalità progettate per l’ufficio e per la guida.
Per i consumatori fedeli, l’abbigliamento tecnico Tommy Hilfiger tiene traccia della frequenza con cui il prodotto viene indossato e premia i clienti in base al tempo trascorso a indossarlo.
Diversi i potenziali benefici anche nel mondo del lavoro. Prima di tutto, migliorare la salute e la sicurezza. È possibile indossare abbigliamento smart per migliorare le capacità dei lavoratori migliorando la salute e la sicurezza e, così facendo, aumentare la produttività.
Per lavoro, per sport o per piacere
Per esempio, esistono già tute con una tecnologia robotica indossabile sviluppata per aiutare i lavoratori durante compiti faticosi e ripetitivi. Fornendo ulteriore tensione in risposta al movimento, le tute assicurano che lo sforzo fisico del lavoro sia alleviato e la sicurezza del lavoratore abbia la priorità.
Senza lo sforzo di queste attività fisiche, i lavoratori possono lavorare in sicurezza per periodi di tempo più lunghi. Un concetto già tradotto in pratica da HeroWear, pronta ora a estendere la soluzione anche a persone come infermieri con attività fisiche anche logoranti oppure semplicemente ai colletti bianchi chiamati a stare seduti per lunghi periodi di tempo.
In periodo di distanziamento sociale, può venire in soccorso l’applicazione del designer olandese Anouk Wipprecht. Abiti con sensori integrati, uno dei quali addirittura con braccia meccaniche e un altro pronto a emettere fumo quando altri invadono lo spazio personale di chi li indossa.
Se alcuni modelli di giubbotto smart per gestire notifiche non sono più una novità, i prossimi sviluppi possono interessare la sicurezza. In campo militare, l’abbigliamento integrato con sensori è già utilizzato per determinare la presenza e il livello di gas pericolosi nell’ambiente. Lo stesso ragionamento si può applicare agli scienziati all’interno di un laboratorio o per i produttori di materiali pericolosi.
La vera diffusione di massa però, con buona probabilità seguirà la strada già tracciata dagli smartwatch nel mondo del fitness. Anche l’abbigliamento smart infatti permetterà di inviare notifiche attraverso un’app per promuovere una buona postura e incoraggiare il movimento.
Una tecnologia già esplorata da Wearable X nei propri leggins da yoga con sensori cuciti nel materiale e collegati a un’app. Gli utenti sono quindi incoraggiati a fare stretching o a muoversi per adottare un corretto allineamento e postura.
Infine, un pensiero a chi lavora in condizioni climatiche difficili. L’abbigliamento smart sarà presto in grado di sfruttare sensori termostatici integrati per regolano la temperatura in base a chi li indossa. Una tecnologia ideale per chi frequenta cantieri, lavora all’aperto o costantemente in movimento.
Pubblicato il 10/3/2021