Salute e wearable, legame sempre più solido
La maggiore attenzione all’attività fisica e alla salute spingono ancora le vendite dei wearable, guidate sempre da Apple
Al momento non sembra ci sia ancora qualcosa in grado di fermare l’ascesa continua del mercato wearable. Gli ultimi rilevamenti IDC riferiti al secondo trimestre dell’anno riportano infatti una nuova crescita. I 114,2 milioni di prodotti venduti significano infatti un aumento del 32,3% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Una situazione al momento sempre più orientata a una fase di consolidamento, con un maggiore interesse verso la salute ormai entrato nelle abitudini di molte persone. Da qui, la ricerca di strumenti in grado di aiutare a tenere sotto controllo i parametri principali e facili da interpretare.
Altro aspetto importante, questa volta il risultato non è da attribuire solo agli heareable. Pur registrando una crescita importante del 39%, auricolari e simili q sono affiancati dagli smartwatch, con una tendenza di crescita perfettamente allineata.
Utenti wearable attenti ed esigenti
In particolare, emerge una sorta di maturazione del mercato. Il comparto dei tracker resta infatti stabile mentre si registra uno spostamento verso chi dopo aver sperimentato i modelli di base guarda ora ai più completi smartwatch.
IDC inoltre, sottolinea anche come tutto questo sia in controtendenza con una maggiore attenzione al risparmio, frutto delle incertezze diffuse.
Diversamente da quanto si potrebbe pensare, non è solo merito dei diversi modelli a basso prezzo arrivati sul mercato. Gli smartwatch con costo compreso tra 200 e 300 dollari guadagnano comunque il 10% rispetto all’anno precedente. Su tutti, Apple Watch SE, Series 3, Versa 3, e Galaxy Watch Active 2.
Sul versante delle versioni più economiche invece, la spinta arriva soprattutto da Xiaomi, BoAt, Huawei, JBL, e JLAB, a cui va riconosciuto l’importante merito di aver ampliato il bacino di utenza.
Secondo gli analisti, una garanzia anche per i prossimi anni, quando progressivamente prenderà corpo una tendenza a sostituire gli smartwatch di primo prezzo con quelli pi completi.
Un wearable su tre resta firmato Apple
Al vertice resta indisturbata Apple, al cui aumento di vendite da 29,5 milioni di unità a 32,2 milioni di unità corrisponde però un altro leggero calo nella quota, scesa al 28,1%.
Dietro, come per gli smartphone, incalza anche in questo caso Xiaomi. I 14 milioni di wearable venduti rappresentano infatti una quoita di mercato del 12,3%, in crescita di mezzo punto nel giro di un anno. Importante sottolineare, si tratta comunque id un terzo rispetto al potenziale Apple.
Completa il podio Huawei, con il 10,2% del mercato, frutto di 11,7 milioni di prodotti consegnati. Mentre Per Apple la crescita è sotto il 10%, in questi due casi però si parla del 37.8% e del 38,5% rispettivamente per Xiaomi e Huawei.
Il conteggio di tutti i wearable e il conseguente peso degli hearable esclude dai primi posti della graduatoria Fitbit. Infatti, al quarto posto c’è Samsung, forte di un progresso comunque rilevante del 37,4%, ma non in grado di andare oltre i 9,7 milioni di wearable consegnati, per una quota dell’8,5%. In ogni caso, uno dei pochi passa avanti nella classifica generale.
Pubblicato il 3/9/2021